Frutta secca sgusciata e intera

NOCI CALIFORNIA

NOCI SORRENTO

Prima di capire quali sono le proprietà delle noci, vediamo che cosa sono. Si tratta di una varietà di frutta secca ricca di proteine, grassi sani, fibra, steroli vegetali, antiossidanti, vitamine e minerali. Un mix incredibile di componenti sani con i quali prenderci cura del nostro benessere senza rinunciare al gusto.

Tanti sono infatti gli effetti benefici che derivano dall’assunzione giornaliera di una certa quantità di noci. Le possiamo assumere da sole oppure in abbinamento ad altri cibi. Nella loro tradizionale conformazione oppure anche come granella con la quale accompagnare dolci e frutta fresca.

Le noci: le proprietà

I frutti del noce sono molto ricchi di lipidi dai quali traggono nutrimento i bulbi. Zinco e selenio, inoltre, sono ottimi nel contribuire alla rigenerazione delle membrane cellulari.

Le noci, poi, garantiscono un consistente apporto di Omega 3. Quest’ultimo, oltre a garantire un’azione ricostituente, può andare a rallentare l’attività ormonale causa della caduta dei capelli

Quante bisogna consumarne al giorno? Ne bastano tre o quattro abbinate ad un regime alimentare equilibrato. La forza sta nel fatto che si prestano ad un uso trasversale, sia da parte di coloro che seguono uno stile alimentare onnivoro, sia da coloro che seguono una dieta vegana o vegetariana.

A cosa servono le noci: i benefici per l’organismo

Le noci sono delle vere e proprie alleate della nostra salute. Vediamo in quali modi e situazioni possono essere usate.

–Per la salute del cuore: La presenza di amminoacidi e di argina le rendono perfette per rafforzare il cuore. Sia come prevenzione sia nelle persone che hanno problemi di tipo cardiovascolare.

–Per la salute del cervello: La vitamina E, l’acido folico, la melatonina, gli acidi grassi Omega 3 e gli antiossidanti questi sono alcuni dei neuroprotettori contenuti nelle noci.

Oltre ad essere un ottimo modo per prevenire l’Alzheimer ridurrebbero la vulnerabilità allo stress ossidativo tipico del processo di invecchiamento.

–Diabete di tipo 2: La presenza di grassi cosiddetti sani favoriscono la regolamentazione dei parametri metabolici nei pazienti affetti da diabete. Ad essere ridotte, infatti, sono i livelli di insulina a digiuno.

–Insonnia: La melatonina è una delle componenti delle noci. Si tratta di un antiossidante che agevola il sonno e la sua qualità.

-Antinfiammatorio: La presenza in alta percentuale di grassi vegetali, Omega 3 e acido alfa – linoleico fanno delle noci un ottimo antinfiammatorio naturale. Le stesse, inoltre, migliorano la circolazione.

–Contro i tumori: Le noci sono un ottimo aiuto per prevenire il cancro alla prostata e al seno.

Le proprietà delle noci, in particolare la presenza di acidi grassi Omega 6 (che troviamo di solito nelle carni grasse) aiutano l’organismo a mantenersi in forma. Il consiglio è comunque quello di non abusarne. Si tratta infatti di un alimento calorico.

NOCI BRASILE

Le noci del Brasile o noci brasiliane  sono l’alimento con più alto contenuto di selenio, un oligoelemento dalle proprietà antiossidanti. Scopriamo tutte le proprietà Basta infatti mangiare due noci del Brasile al giorno per combattere lo stress ossidativo e gli effetti dannosi dei radicali liberi facendo il carico di selenio. Questa frutta secca originaria dell’Amazzonia come tutti i semi oleosi contengono molte calorie, circa 600 per 100 grammi, ma sono anche un’ottima fonte di acidi grassi mono-insaturi e sono prive di colesterolo, inoltre aiutano a prevenire il tumore del colon e della prostata. La noce del Brasile è anche ricca di minerali e vitamine e ha un basso indice glicemico: aiuta cioè a mantenere costanti i livelli di glucosio nel sangue aumentando anche il senso di sazietà. Scopriamo di più sulle noci brasiliane Le noci brasiliane sono anche ricche di proteine e forniscono molta energia e a breve vi elenchiamo tutte le sue proprietà. Potenti antiossidanti: le sue proprietà antiossidanti sono date prevalentemente dal selenio, di cui le noci del Brasile sono ricche, ma anche da vitamine E, vitamina C e zinco, elementi fondamentali non solo per combattere gli effetti dannosi dei radicali liberi, ma anche per prevenire alcuni tipi di tumore e malattie cardiache Abbassano il colesterolo: le noci del brasile contengono Omega 3, acido palmitoleico e acido oleico, elementi importanti che aiutano ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo (LDL) nel sangue e ad aumentare quello buono (HDL) Favoriscono la digestione e sono ottime in caso di stitichezza: le fibre alimentari contenute nelle noci del Brasile aiutano sia a favorire la digestione che la motilità intestinale aiutando in caso di stitichezza. Aiutano a dimagrire e tengono sotto controllo la glicemia: possono contribuire alla perdita di peso grazie alle fibre e alle proteine che contengono e che aiutano ad aumentare il senso di sazietà: in questo modo si assumono meno cibi durante la giornata. Fanno bene a muscoli e ossa: contengono magnesio, un elemento importante per i muscoli perché aiuta a prevenire la formazione di acido lattico e quindi i dolori muscolari. Benefici per pelle e capelli: lo zinco e gli altri antiossidanti contenuti nelle noci brasiliane proteggono la pelle dall’acne: oltre a mangiarle è possibile spalmare il loro olio direttamente sul viso.

NOCCIOLE TOSTATE

La nocciola, il frutto dell’albero di nocciolo (Corylus avellana L.), è un alimento facilmente digeribile, molto energetico e in grado di fornire un elevato apporto calorico. Molto usata nell’industria alimentare, è ricca di acido oleico utile contro il colesterolo cattivo. Scopriamola meglio. 

Proprietà e benefici della nocciola

Le nocciole, come tutta la frutta secca, sono un alimento molto energetico in grado di fornire un elevato apporto calorico (100 g forniscono circa 655 Kcal facilmente assimilabili, è, infatti, il seme oleoso più ricco di grassi e nel frattempo più digeribile).

L’alto valore energetico è dato dal buon contenuto in grassi (64%), in particolare di grassi monoinsaturi (l’acido oleico è il più elevato con valori compresi tra il 71 e l’83% degli acidi grassi totali) e linoleico. È stato ampiamente dimostrato che l’acido oleico (contenuto anche nell’olio extra-vergine di oliva) è un ottimo “spazzino” del colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e trigliceridi, contribuendo a svolgere un’azione preventiva e protettiva nei confronti delle patologie cardiache.

Per quanto riguarda i costituenti minori, questi sono molto variabili e influenzati da molteplici fattori come ad esempio la varietà, origine geografica, periodo di raccolta, pratiche agricole. Tra questi troviamo la Vitamina E, il cui contenuto è più elevato che nell’olio d’oliva: 35 mg/100g contro 11 mg/100g. Oltre ad ostacolare i radicali liberi e contrastare l’invecchiamento, grazie al potere antiossidante, la Vitamina E svolge un’importante funzione di protezione dai processi ossidativi e rinforza le pareti dei capillari.

Oltre alla vitamina E, le nocciole mostrano buoni quantitativi di vitamine del gruppo B (niacina e tiamina), in particolare le nocciole sono ricche della vitamina B6 il cui contenuto è compreso tra gli 0,55 e 0,88 mg/100g.

Il valore nutritivo delle nocciole è infine aumentato dalla presenza significativa di oligoelementi (ferro, rame, zinco e selenio) e altri composti minerali quali potassio, calcio, fosforo e magnesio.

Alcune evidenze scientifiche hanno avanzato l’ipotesi di un effetto benefico delle nocciole sulla salute umana:

  • nelle patologie cardiovascolari; uno studio del Physicians’ health study (2002) ha sottoposto 21454 soggetti per 12 mesi all’assunzione regolare di frutta secca (4 o più porz./sett). L’assunzione si associa a una riduzione del 30% del rischio di morte per patologia vascolare;
  • nelle dislipidemie; in particolare il contenuto in antiossidanti e la composizione in acidi grassi determinerebbero effetti positivi sulla mobilitazione del colesterolo, diminuendo i livelli di colesterolo LDL  e totale e aumentando i quantitativi di HDL (colesterolo buono).

Inoltre, l’elevato contenuto di tocoferoli (vitamina E) e ß-sitosterolo ha effetto anche sul controllo di alcune tipologie di tumori (colon, prostata e seno).

La nocciola fa ingrassare?

La nocciola, come tutta la frutta secca, fa ingrassare?
Un consumo di frutta secca non si associa a incremento ponderale sebbene aumentino le calorie introdotte. Le ipotesi di perché ciò avvenga sono tre. La frutta secca potrebbe indurre:

  1. un aumento della spesa energetica;
  2. un aumento della sazietà;
  3. un minor assorbimento degli altri principi nutritivi.

La frutta secca, quindi, nell’ambito di schemi nutrizionali che tengano conto dell’apporto calorico totale, può diventare un alimento funzionale per controllare le dislipidemie e paradossalmente il peso corporeo.

Pertanto può essere consigliata a bambini, atleti, studenti e chiunque sia impegnato in attività intellettiva o fisica, indicata per  diabetici e dislipidemici, può essere consumata nelle porzioni adeguate a colazione, come aperitivo o a fine pasto, o come snack rapido e salutare.

Descrizione della pianta e varietà

Il nocciolo (Corylus avellana L.) è una pianta con portamento cespuglioso, corteccia liscia e compatta, foglie di colore verde scuro e ovoidali. Le specie più importanti sono Corylus avellana (nocciolo comune), Corylus maxima e Corylus colurna (nocciolo turco).

Originario dell’Europa e dell’Asia minore è stato coltivato fin dall’antichità già dai Greci e dai Romani che ne apprezzavano le proprietà; è, infatti, una delle più antiche piante coltivate dall’uomo. Per i Celti e nelle credenze dei contadini piemontesi il nocciolo era un albero magico: storie e leggende raccontano che tra i cespugli si nascondevano magiche creature.

La produzione oggi è concentrata nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Turchia, Italia, Spagna, Grecia e Francia ma è la Turchia, con circa 700 mila tonnellate, il primo produttore mondiale (70%); l’Italia è il secondo, con 100-125 mila tonnellate, coltivate in sole quattro regioni: Campania, Lazio, Piemonte e Sicilia.

La qualità delle nocciole italiane è riconosciuta a livello internazionale. In particolare le varietà come la Tonda delle Langhe (piemontese) e la Tonda di Giffoni (campana) – entrambe marchio IGP – rappresentano eccellenze qualitative.

I maggiori utilizzatori di nocciole sono gli Svizzeri (2 kg/persona/anno) che le usano come ingrediente per il cioccolato.

Come viene consumata la nocciola

Il consumo delle nocciole, per il 90% della produzione totale, è destinato all’industria alimentare la cui utilizzazione può avvenire sotto diverse forme a seconda della tipologia di prodotto che si vuole ottenere:

  • intera: nelle praline, nei torroni e nelle tavolette di cioccolato;
  • granella: per i ripieni di snack, torroni, cioccolato e per le coperture di dolci e gelati;
  • pasta di nocciole: per l’ottenimento di creme a base di cioccolato e per gelati;
  • farina di nocciole: nei biscotti e torte.

Il restante 10% delle nocciole è destinato al consumo diretto come frutta secca in guscio e come nocciole tostate. La nocciola si può consumare fresca oppure tostare o congelare.

Il frutto fresco è ricoperto da una pellicina a volte difficile da rimuovere (basta metterli in forno per qualche minuto e poi strofinarle). Si conserva poche settimane, poi diventa amaro mentre con il guscio resiste anche tre mesi se messo in luogo asciutto.

Sono stati proposti, in passato, anche degli utilizzi alternativi delle nocciole: in particolare l’utilizzazione per l’estrazione di olio di alta qualità.

Infatti, l’olio di nocciole (estratto per spremitura a freddo dei frutti) potrebbe essere utilizzato dall’industria dolciaria in sostituzione di altri oli vegetali di bassa qualità (olio di palma, colza, ecc) attualmente usati nelle preparazioni dolciarie, avendo quest’olio anche un sapore dolce e un retrogusto delicato.

Curiosità sulle nocciole

Del nocciolo non si butta via niente, si usa tutto: dal tronco al frutto. Le foglie sono utilizzate in fitoterapia (sono un antiinfiammatorio naturale) e in infusione nell’acqua calda per tisane salutari; messe nel congelatore diventano un impacco in grado di alleviare le occhiaie.

L’olio estratto dal frutto è alla base di molte creme, perché si assorbe facilmente e ha proprietà lenitive. Ha un’azione purificante, per questo motivo è indicato per le pelli grasse: sia come detergente (si trova anche nelle saponette) sia come struccante naturale.

I gusci sono un ottimo combustibile e possono essere utilizzati per proteggere la base delle piante da esterno dal gelo. Con il legno del nocciolo si produce una brace finissima, usata nella fabbricazione delle carbonelle da disegno.

La verga di nocciolo è utilizzata dai rabdomanti per cercare l’acqua.

MANDORLE TOSTATE CALIFORNIA – PELATE – AMARE SGUSCIATE AFFETTATE – SPACCHATELLE

Le mandorle, contenute nel guscio e che spesso troviamo già spelate o tostate nei punti vendita, si distinguono per varietà che ne caratterizzano sia il gusto, sia l’uso:

  • amara, che risulta tossica, se non dopo lunghe cotture e che viene utilizzata in dosi minime e sicure per la preparazione degli amaretti
  • dulcis, utilizzata nell’alimentazione, in particolare nell’industria dolciaria
  • fragilis, anch’essa commestibile, con seme dolce.

Per la loro versatilità, le mandorle si prestano a molte golose preparazioni e usi, come torte, biscotti, i famosi amaretti, ma anche latte di mandorle, fresca bevanda estiva, o la pasta di mandorle, molto usata in Calabria, fino al burro di mandorle, in alternativa a quello classico. L’olio di mandorle è maggiormente utilizzato in cosmetica, ma può essere anche ad uso alimentare, con proprietà lassative. Anche la farina di mandorle si presta a moltissime ricette e si può anche preparare in casa, frullando la frutta secca con l’aiuto di un robot da cucina.

Insomma, che si tratti di un alimento buono e amato, non ci sono dubbi, ma quali sono le proprietà delle mandorle, che le rendono un “cibo della salute”? Vediamole insieme.

PROPRIETÀ DELLE MANDORLE: UN ALIMENTO COMPLETO

Sappiamo che ricerche scientifiche ed esperti consigliano un’assunzione giornaliera di frutta secca (circa 30 grammi) per allontanare numerose malattie, proteggere l’organismo e mantenerlo in forma. Rispetto alle noci, anch’esse una miniera di proprietà, le mandorle sono meno grasse, ma ugualmente ricche di ottime sostanze. Scopriamole nello specifico.

MANDORLE: VALORI NUTRIZIONALI

Le mandorle sono considerate un alimento completo in quanto contengono:

  • vitamine del gruppo B
  • vitamina E
  • proteine
  • calorie
  • calcio
  • ferro
  • magnesio
  • potassio
  • rame
  • fosforo
  • acidi grassi Omega-3
  • fibre.

Questi componenti sono responsabili delle proprietà delle mandorle, rendendolo un alimento non solo buono, ma anche sano, poiché ha:

  • proprietà antiossidanti (contenute soprattutto nella buccia scura, per cui è meglio consumarle non spelate), grazie alla vitamina E e agli acidi insaturi, che proteggono dallo stress ossidativo, responsabile dell’invecchiamento cellulare che contribuisce a sviluppare malattie come il cancro
  • proprietà lassative e benefiche per l’intestino, grazie alla presenza di fibre
  • proprietà benefiche per il sistema nervoso, grazie al magnesio che aiuta in caso di stress e stanchezza
  • proprietà antinfiammatorie, dovute agli acidi grassi “buoni” Omega-3
  • proprietà utili per il benessere delle ossa, grazie all’elevato contenuto di calcio
  • proprietà anticolesterolo e che favoriscono il benessere del cuore e della circolazione, tenendo bassi i trigliceridi, grazie alla presenza degli acidi grassi Omega-3.

Riassumendo, le proprietà delle mandorle sono ottime nel contrastare i radicali liberi, proteggere l’organismo e tenerlo lontano da malattie quali tumori, diabete o disturbi cardio-vascolari. Naturalmente, questo è possibile solo se si assume frutta secca con regolarità.

QUANTI GRAMMI DI MANDORLE AL GIORNO?

È sempre buona regola affidarsi al proprio medico di fiducia e attenersi alle sue indicazioni, tenendo anche conto che le mandorle, come il resto della frutta secca, possono causare allergie nelle persone predisposte. Tuttavia, in linea generale, per godere al massimo delle proprietà delle mandorle si consiglia di assumerne circa 20-30 grammi (15 mandorle), preferibilmente mangiandole senza togliere la pellicina marrone, che contiene molti dei nutrienti e senza superare questo dosaggio, perché, come le noci, sono alimenti altamente calorici. Un consiglio utile, oltre ad utilizzarle come ingrediente per i vostri dolci, è quello di consumarle come snack a metà mattina, per bloccare la fame, o nel pomeriggio, come merenda. Le mandorle possono essere anche grattuggiate finemente come guarnizione per molti piatti, salati e dolci.

ANACARDI TOSTATI SGUSCIATI – CRUDI – SALATI – PELATE – EGITTO E ISRAELE

Gli anacardi sono i semi di una pianta originaria del Brasile, Anacardium occidentale, appartenente alla famiglia delle Anacardiacee. Il nome deriva dalla loro forma, che ricorda quella del cuore. Scopriamoli meglio.

Proprietà degli anacardi

Gli anacardi aiutano contro osteoporosi, fragilità vascolare, problemi articolari e colesterolo alto. Contengono un flavonoide che viene assorbito dalla macula retinica, proteggendo gli occhi dagli agenti aggressivi esterni e aiutando nella prevenzione della degenerazione maculare in età avanzata.Secondo una recente ricerca scientifica, gli anacardi aiutano a combattere il diabete.

Gli anacardi contengono meno grassi rispetto ad altri tipi di frutta secca. Inoltre, la maggior parte del loro grasso è costituito da acidi grassi insaturi. Gli anacardi contengono acido oleico, una sostanza considerata salutare per cuore e vasi. Sono inoltre molto ricchi di rame.

Calorie e valori nutrizionali degli anacardi

100 g di anacardi contengono 598 kcal / 2501 kj. 

Inoltre, per ogni 100 g di questo prodotto, abbiamo:

  • Acqua 3 g
  • Carboidrati 33 g
  • Proteine 15 g 
  • Grassi 46 g 
  • Colesterolo 0 g
  • Fibra totale 3 g
  • Sodio 16 mg
  • Potassio 565 mg
  • Ferro 6 mg
  • Calcio 45 mg
  • Fosforo 490 mg
  • Magnesio 260 mg
  • Zinco 6mg
  • Rame 2mg
  • Selenio 12µg
  • Vitamina B1 0,2 mg
  • Vitamina B2 0,2 mg
  • Vitamina B3 1 mg
  • Vitamina A 0 µg 
  • Vitamina C 0 mg 

ARACHIDI PELATE – SGUSCIATE – EGITTO E ISRAELE

Arachidi, un gustoso snack che amiamo sgranocchiare soprattutto all’ora dell’aperitivo magari accompagnato da una bevanda fresca e in compagnia degli amici. Ma quali sono le proprietà di questi piccoli alimenti e quali invece le controindicazioni?

Per arachidi si intendono i semi commestibili di una pianta della famiglia delle Leguminose tipica del Brasile. Ormai coltivata in tutto il mondo, la pianta dell’arachide, si sfrutta non solo per produrre le cosiddette noccioline ma anche per ricavarne, dopo spremitura, l’olio di arachidi utilizzato soprattutto per le fritture.

Riguardo al consumo di arachidi, dobbiamo per prima cosa fare una distinzione importante: esistono le arachidi intere da sgusciare e quelle già pronte e tagliate che possono essere piene di sale o caramellate. Si tratta di prodotti molto diversi in quanto il primo è decisamente più naturale mentre gli altri due, ottenuti dopo procedimenti industriali e arricchiti, lo sono certamente meno. Sia le arachidi intere che quelle sgusciate, salate o caramellate, sono prima sottoposte a tostatura.

Negli Stati Uniti le arachidi fanno parte della tradizione alimentare molto più che nel nostro paese e vengono consumate soprattutto sotto forma di burro di arachidi. Ma sapete che questo prodotto si può preparare facilmente anche in casa? È molto più sano di quello già pronto e si può realizzare con pochi ingredienti e riducendo il quantitativo di sale.

PROPRIETÀ DELLE ARACHIDI

Le arachidi offrono diverse proprietà e benefici. Innanzitutto sono una buona fonte di proteine vegetali (contengono infatti molti amminoacidi) ma non mancano anche di fornire al nostro organismo sali minerali (in particolare magnesio, potassio, zinco, fosforo, manganese e rame), vitamine (soprattutto vitamina E), fibre e grassi buoni (nonostante siano ricche di grassi si evidenzia l’assenza di colesterolo). Si tratta poi di un alimento particolarmente ricco di antiossidanti (polifenoli), che riducono il rischio di ammalarsi di diverse patologie.

Tutte queste proprietà vengono sicuramente sminuite da un consumo di arachidi salate. Un eccessivo utilizzo di questi prodotti aumenta infatti la probabilità di sviluppare ipertensione e di conseguenza aumenta il rischio cardiovascolare. Peggio ancora poi se si associa il consumo di arachidi salate a bibite zuccherate, gassate o alcolici.

Le proprietà delle arachidi sono state confermate da diversi studi scientifici come quello pubblicato sull’Internation Journal of Epidemiology secondo cui basta mangiare una piccola manciata di frutta secca al giorno per vivere più a lungo. La ricerca è stata condotta su un campione di 120 mila persone e si è visto che chi mangiava almeno 10-15 grammi di noci o arachidi ogni giorno (il corrispondente di una mezza manciata) vedeva ridurre il rischio morte per alcune gravi malattie.

La conferma di questo effetto protettivo nei confronti di alcune malattie arriva poi da un altro studio condotto su circa 200mila persone tra Stati Uniti e Cina che ha visto come ad un maggiore consumo di noci e arachidi corrisponda anche un più basso tasso di mortalità soprattutto causata da ictus.

Ricapitolando le proprietà delle arachidi:

• Buona fonte proteica vegetale

• Ricche di Sali minerali e vitamine

• Buon apporto di fibre

• Antiossidanti

• Senza colesterolo ma ricche di grassi buoni

• Riducono il rischio morte soprattutto per le malattie cardiovascolari

ARACHIDI: CALORIE E VALORI NUTRIZIONALI

Le arachidi sono una frutta secca decisamente calorica, si parla infatti di circa 600 kcal per 100 grammi di prodotto. A fronte di questo c’è da dire, però, consultando la tabella nutrizionale che vi riportiamo, che questa frutta secca è molto ricca di preziosi minerali, proteine, fibre, acidi grassi benefici per il cuore e non contiene colesterolo.

CASTAGNE SECCHE – TOSTATE . MORBIDELLE

Le castagne (Castanea sativa) sono frutti ricchi di fibre, minerali e acido folico, utili durante la gravidanza e in caso di anemia e stanchezza. Scopriamole meglio.

La castagne sono il frutto dell’albero selvatico Castanea sativa. Hanno forma, dimensione, sapore molto variabili anche se prodotte dallo stesso albero e quindi tutta la gestione del prodotto risulta più complessa.

Per marroni, invece, si intendono i prodotti dall’albero coltivato, che hanno caratteristiche più standardizzate, son più pregiati, buoni, costosi.

Pol Henry negli anni ’50 introdusse nell’ambiente scientifico lo studio sistematico dei gemmoderivati. Oggetto della sua ricerca fu anche il gemmoterapico Castanea vesca (la gemma del castagno).

Lo studioso sottolineò più volte i benefici delle castagne per la cura dell’insufficienza venosa e della cellulite e come drenante generale a livello venoso-linfatico. 

Proprietà e benefici delle castagne

Sazianti, ricche in fibre e minerali, utile in caso di anemia, stanchezza psicofisica, grazie al loro elevato apporto calorico (circa 287 calorie in 100 grammi), e ancora in gravidanza, in virtù del loro apporto di acido folico che previene malformazioni fetali.

La ricchezza in carboidrati complessi le rende simili per valore nutritivo ai cereali: sono una valida alternativa in caso di intolleranza e coprono completamente la parte glucidica del pasto.

Le castagne riducono il colesterolo, riequilibrano la flora batterica. Tra le vitamine contenute nelle castagne troviamo: vitamina A, B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B3 (niacina), B5, B6, B9 (acido folico), B12, C e D. Tra gli aminoacidi presenti nelle castagne citiamo l’acido aspartico, l’acido glutammico, arginina, serina e treonina. 

Le castagne contengono inoltre potassio (antisettico, rinforza muscoli e ghiandole),fosforo (calcificante, collabora alla formazione della cellula nervosa), zolfo (antisettico, disinfettante, contribuisce all’ossificazione), sodio (utile alla digestione e all’assimilazione), magnesio (coadiuva alla formazione dello scheletro e agisce come rigeneratore dei nervi),calcio (ossa, sangue, nervi), cloro (ossa, denti e tendini). 

Calorie e valori nutrizionali delle castagne

100 g di castagne arrosto contengono 193 kcal / 808 kj.

Inoltre, per ogni 100 g di questo prodotto, abbiamo:

  • Acqua 42,4 g
  • Carboidrati 41,8 g
  • Zuccheri 10,7 g
  • Proteine 3,7 g
  • Grassi 2,4 g
  • Colesterolo 0 g
  • Fibra totale 8,3 g

Castagne, alleate di 

Intestino, sistema nervoso, muscoli, ossa, circolazione sanguigna.

Curiosità sulle castagne

  • Il castagno viene definito “l’albero del pane” poiché ha rappresentato un’importante fonte di approvvigionamento alimentare per intere generazioni, particolarmente nei periodi di difficoltà. 
  • In Umbria, nella città di Spoleto, la Comunità Montana dei Monti Martani e del Serano in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia, ha organizzato il I Congresso Internazionale sul castagno e istituito il Consorzio dei Produttori della Castagna Umbra (Co.P.Ca.U.). 

PISTACCHI TOSTATI GROSSO TOSTATO

I pistacchi sono i semi della pianta di pistacchio (Pistacia vera) appartenente alla famiglia delle Anacardiaceae. Ricchi di sostanze antiossidanti, sono ottimi alleati per la salute degli occhi e per prevenire disturbi cardiovascolari. Scopriamoli meglio.

Principali nutrienti dei pistacchi

I pistacchi sono molto energetici ed hanno un alto contenuto calorico (circa 600 calorie per 100 grammi), vanno perciò consumati con moderazione soprattutto per chi ha problemi di ipertensione, diabete o obesità, anche perché sono spesso commercializzati dopo salatura.
Il contenuto lipidico è prevalentemente costituito da grassi mono e polinsaturi, perciò grassi “buoni”.
Nei pistacchi, rispetto ad altri semi oleosi, sono presenti maggiori quantità di sostanze antiossidanti: luteina, beta-carotene e tocoferoli.
Prezioso anche l’apporto di sali minerali (fosforo, calcio, potassio e ferro) e vitamine (E, B1 e B6).

Proprietà

In quanto molto energetici, i pistacchi sono ottimi per integrare la dieta dei bambini o di chi pratica sport.
L’assunzione regolare di pistacchi aiuta a tenere sotto controllo il livello di colesterolo nel sangue e a prevenire disturbi cardiovascolari.
Gli antiossidanti naturali di cui sono ricchi questi frutti contribuiscono a mantenere in salute pelle e occhi.
Nella medicina popolare tanto praticata dai nostri avi il pistacchio è stato usato contro mal di denti e disturbi al fegato.
Le proprietà curative e nutrizionali del pistacchio sono conosciute dall’antichità e questo prezioso seme è stato uno dei primi spuntini dell’uomo.

I pistacchi in cucina

Il pistacchio è un seme molto utilizzato in cucina.
Con il suo caratteristico colore verde (caratteristico al punto che il termine “pistacchio” è utilizzato per indicare precise tonalità di questo colore) e il suo sapore inconfondibile, il pistacchio è usato per condimenti e salse (da provare il pesto al pistacchio) nelle ricette salate, ma anche  come ingrediente per dolci, gelati e torroni.
Una preparazione gastronomica molto diffusa e apprezzata è quella della mortadella aromatizzata al pistacchio.

In Italia la coltivazione del pistacchio non è molto diffusa ma in Sicilia sono particolarmente rinomati i pistacchi di Bronte, tutelati dal marchio DOP: “Pistacchio Verde di Bronte”. Una curiosità: l’inno di Bronte è dedicato proprio a questo meraviglioso frutto della Terra e si intitola “Diamanti virdi”.
Oltreoceano i pistacchi hanno una storia relativamente recente: si sono affacciati nelle abitudini alimentari degli americani attraverso il gelato al pistacchio e venduti nei distributori come snack ma con il guscio dipinto di rosso per attirare l’attenzione.
Il pistacchio ha una storia molto antica invece nel “vecchio mondo”, dove è da sempre apprezzato tanto da aver ricevuto nomi di tutto rispetto che ne decantano l’importanza: in Iran viene chiamato il “seme che sorride” mentre in Cina il “seme felice”.

L’idea in più: una volta consumati i pistacchi non buttiamo via i gusci che, triturati, si trasformano in un ottimo concime organico per il nostro orto.

DATTERI GIANT DIAMANTE- BOUQUET – KENTA – RAVIER – RAMATI – SFUSI

In tavola li si vede soprattutto nel periodo delle feste natalizie, a coprire i tempi morti tra fine del cenone e apertura del pandoro, o come snack durante una tombola. Ma i datteri, soprattutto in versione essiccata, sono disponibili tutto l’anno, e per quanto non siano proprio indicati in una dieta ipocalorica, dato l’alto contenuto di zuccheri, sono però anche ricchi di vitamine, potassio, magnesio e fosforo, e sono poveri di grassi.

La palma da datteri, Phoenix Dactyliferam, è originaria del medioriente ed è diffusa soprattutto nei paesi dell’Africa settentrionale e dell’Asia occidentale; in generale quest’albero, che può arrivare a trenta metri di altezza e vivere anche fino a trecento anni, prospera nelle zone più calde dell’area mediterranea, ma viene coltivato con successo anche in America del Sud. La palma inizia a dare frutti dopo il terzo anno d’età e in piena maturità (dopo i trent’anni) può arrivare anche a produrre cinquanta chili di datteri a stagione; la raccolta avviene alla fine dell’estate, tra agosto e settembre.
Il nome del dattero proviene dal greco daktylos, dito: i frutti infatti sono tipicamente ovali, lunghi e stretti; a seconda delle varietà, a polpa dura o molle, possono essere più o meno carnosi, e tra i più rinomati ci sono quelli d’Israele, dalla polpa particolarmente ricca. Ogni dattero contiene un unico seme, anch’esso lungo, tipicamente duro e legnoso; i frutti, di colore marrone scuro, sono riuniti in spighe, grappoli che possono contenere da duecento a mille datteri.
I datteri vengono essiccati per esigenze di conservazione, da freschi ovviamente sono meno calorici, contengono più acqua e meno zuccheri, mantengono più vitamine di quelli trattati, e sono particolarmente indicati, per le loro proprietà energizzanti, per chi compie attività fisiche o sportive impegnative, grazie anche al contenuto di potassio, magnesio e minerali in generale.
 

I datteri in cucina
Fresco, essiccato, ma anche liquido: dalla fermentazione del dattero si ricavano anche degli alcolici, tra cui il più noto è l’arrak, noto anche come rum asiatico, un’acquavite esportata in tutto il modo ma prodotta principalmente in medio ed estremo oriente, che deriva dal vino della palma da dattero. Altro prodotto tipico è il cosiddetto miele, che si ricava dal frutto stesso, ma esistono anche la farina di dattero, ottenuta dai datteri duri essiccati, con cui si fa un pane tipico, e un surrogato del caffè, che si ottiene dai semi.
Ma i datteri vengono principalmente consumati come semplici frutti, freschi e soprattutto essiccati, cioè nella forma in cui sono più facili da conservare e reperire. In genere vengono presentati da soli o insieme ad altra frutta secca, ma possono essere accompagnati anche dal formaggio, con cui costituiscono un interessante connubio gastronomico. Per chi è in cerca di ricette natalizie originali, aprire un dattero e farcirlo con formaggi di vario tipo, dal mascarpone fino al gorgonzola con le noci, può essere un’idea interessante per un piatto nuovo, ma sempre nel solco della tradizione delle feste. I datteri vengono anche utilizzati a scopo decorativo, più che altro nei dessert.
Nelle ricette di origine africana e medioorientale, invece, il dattero è molto più diffuso e si dimostra notevolmente versatile. La farina di datteri, il miele di datteri, ma anche i datteri stessi sono ingredienti per torte e dolci di vario tipo, grazie al contenuto di zuccheri e all’estrema malleabilità del frutto. Ad esempio, la cucina araba propone i datteri ripieni con mandorle e acqua di rose, la Tunisia quelli con lo yogurt, il Nord Africa l’Halwa bi Tamar, torta di datteri, fichi, noci, miele d’arancio.

Proprietà salutari
Come detto, dato l’alto contenuto di zuccheri e minerali, i datteri sono consigliati ad atleti, sportivi, persone impegnate in attività fisiche impegnative. Il potassio, insieme al magnesio, è particolarmente utile per l’equilibrio dei liquidi nell’organismo e come protettore del sistema cardiovascolare, il fosforo invece aiuta le funzioni cerebrali. I datteri avrebbero anche proprietà antiinfiammatorie, per cui possono essere consumati in decotto col miele per aiutare le vie respiratorie, grazie alle proprietà emollienti e utili a contrastare il catarro. In decotto questi frutti aiutano anche in caso di infiammazioni intestinali.

Valori nutrizionali
Il dattero secco è ovviamente molto più calorico di quello fresco, ed è composto tra il 20 e il 30 per cento d’acqua, tra il 50 e il 70 per cento di zuccheri, per il 2,7 per cento di proteine e per lo 0,6 per cento di grassi. Per cento grammi, il dattero fresco apporta 282 calorie, quello fresco 142. Gli zuccheri presenti sono fruttosio, saccarosio, maltosio e destrosio.
Per quanto riguarda i minerali, contiene notevoli quantità di potassio e magnesio e discrete quantità di fosforo, calcio, selenio, sodio; sono presenti anche rame, zinco, manganese e ferro.
Il dattero è ricco di vitamina A e vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6), K e J; sono presenti anche tracce di vitamina C ed E.
Tra gli aminoacidi si trovano acido aspartico, acido glutammico, arginina, alanina, glicina, leucina, lisina, serina e valina.

FICHI ITALIA E GRECIA TOSTATI

I fichi secchi sono un alimento che si ottiene per essiccazione dei frutti freschi. Possono essere preparati sia a livello industriale che domestico, in modo del tutto naturale e senza aggiungere additivi o conservanti.

Il fico è il frutto del Ficus carica, una pianta da frutto della famiglia delle Moraceae. La pianta cresce bene nelle zone a clima temperato ed è diffusa in tutto il bacino del Mar Mediterraneo. In Italia i fichi giungono a maturazione nel corso del mese di settembre.

I fichi secchi che si trovano in commercio vengono per la maggior parte preparati per mezzo di una corrente di aria calda. La preparazione domestica è semplice, tuttavia il procedimento è piuttosto lungo e la conservazione deve essere fatta in vasi ben puliti e asciutti: l’umidità residua può comportare la formazione di muffe.

Preparazione domestica dei fichi secchi

I fichi, lavati e leggermente appiattiti con l’aiuto di un matterello, vengono disposti su una teglia o un piano coperto con un telo di cotone. Così posizionati i frutti vanno lasciati asciugare, possibilmente al sole, avendo cura di non esporli la notte. Dopo 5 giorni circa, gli esemplari saranno visivamente asciutti. L’essicazione andrà completata in forno a 180°C per circa 20 minuti. I fichi secchi freddi andranno quindi conservati in un vaso di vetro a chiusura ermetica.

Proprietà benefiche

I fichi secchi sono un alimento ad alto contenuto energetico: 100 g apportano circa 270 kcal, ogni fico secco pesa mediamente 20 g e contiene dunque circa 54 kcal. Il frutto fresco è meno calorico: solo 50 kcal per una porzione da 100 g.

I carboidrati sono i macronutrienti più abbondati, il 58%, mentre i contenuto di proteine e grassi è minimo, il 3.5% e i 2.7% rispettivamente. Ottimo è l’apporto di fibra alimentare: il 13% del peso dei fichi secchi è appunto costituito da fibra. L’elevata quantità di fibra alimentare, e la presenza della siconina, li rende anche utili per il mantenimento delle normali funzioni intestinali.

Come il frutto fresco, i fichi secchi sono particolarmente ricchi di sali minerali, potassio, ferro e magnesio, e di vitamina C e A. Questo frutto essiccato si distingue anche per la facile digeribilità, garantita dalla presenza di mucillagini ed enzimi.

Come consumarli

I fichi secchi vengono più spesso consumati così come sono, spesso a fine pasto, o aggiunti in pezzetti a una macedonia invernale. Visto l’elevato apporto calorico, ne bastano 2 al giorno.

In realtà, questi frutti essiccati sono anche un ottimo ingrediente per ricette salate e dolci. Una ricetta semplice ma sempre d’effetto è quella dei crostini di prosciutto con fichi secchi. Si tratta di un piatto unico: pane e fichi apportano una discreta quantità di carboidrati, mentre formaggio e prosciutto apportano grassi e proteine. Un crostino e un abbondante contorno di verdure fresche possono essere un pasto leggero, sfizioso e completo.

Ingredienti per 4 persone:

  • 240 g di pane toscano tagliato in 4 fette;
  • 100 g di prosciutto crudo privato del grasso visibile;
  • 100 g di formaggio molle da tavola, tipo stracchino o crescenza;
  • 100 g di fichi secchi;
  • 50 g di noci.

Disponete le fette di pane su una teglia e tostatele per 2-3 minuti in forno caldo a 180°C. Nel frattempo, mettete in una ciotola il formaggio, le noci tritate e i fichi secchi sminuzzati. Lavorate gli ingredienti: per stemperare meglio potete aggiungere un paio di cucchiai di acqua tiepida. Sfornate il pane, mettetelo quindi su un piatto da portata: stendete su ogni fetta la crema di formaggio e fichi, quindi il prosciutto crudo sminuzzato.

Frutta disidratata

ZENZERO A CUBETTI Sono tante le proprietà dello zenzero, ma bisogna anche fare attenzione alle controindicazioni legate all’abuso di questa radice. Scopriamo […]

×